Customise Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorised as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Mutui troppo cari in Sicilia. Ecco gli aiuti alle imprese


 I tassi di interesse sono ormai in discesa, ma per le imprese che hanno acceso un mutuo negli ultimi anni il peso delle rate resta una zavorra. Soprattutto in Sicilia, dove accedere al credito è già più difficile – e spesso più costoso – che altrove. Ma i 45 milioni di euro stanziati dalla Regione possono dare alle aziende un po’ di respiro.

A distanza di un mese dall’avvio delle istruttorie, Irfis ha pubblicato la graduatoria delle aziende ammesse al contributo. Saranno così 4.851 le imprese che avranno accesso a un contributo a fondo perduto per coprire – almeno in parte – le spese affrontate finora. L’accredito del contributo è previsto per il mese maggio: un sostegno finanziario fino a 15mila euro per ciascuna impresa, calcolato sull’80% degli interessi pagati sui mutui attivi. «Abbiamo voluto rispondere in modo concreto alle difficoltà delle imprese», spiega il Presidente Schifani. «Continueremo su questa strada per supportare la crescita e la stabilità del nostro sistema imprenditoriale».

Intanto restano fuori 2.797 imprese. Perché la piattaforma Irfis ha raccolto in questi mesi ben 7.648 domande, con una richiesta totale di circa 63 milioni di euro. Numeri fuori budget, è vero, ma che segnalano quanto sarebbe ancora necessario investire nel sostegno al tessuto produttivo locale.

La presidente di Irfis, Iolanda Riolo, parla comunque di «strumento importante», mentre ringrazia gli uffici per l’efficienza nella gestione delle pratiche. «Irfis continua a essere al fianco delle imprese, promuovendo misure efficaci e tempestive per rispondere alle sfide economiche del territorio».


Resta allora da capire cosa accadrà alle imprese escluse. Escluse non per irregolarità, ma per ragioni puramente numeriche: l’esaurimento delle risorse disponibili, così come indicato nella graduatoria. Al momento, però, non è prevista una seconda finestra per il contributo, né un rifinanziamento. E questo lascia fuori una parte rilevante di quell’imprenditoria che la misura mirava a sostenere.

Insomma, i fondi in arrivo rappresentano un sollievo ma non un punto di svolta. Perché non basta una risposta una tantum; serve una strategia duratura. E un sistema di strumenti stabili che rafforzi le imprese prima che siano costrette a chiedere aiuto.


Quali sono stati i requisiti per il contributo?

Il contributo contro il caro mutuo non poteva di certo essere destinato a tutti, specie con un tetto massimo di 45 milioni di euro. Ma i requisiti previsti da Irfis riuscivano comunque a includere una fetta molto ampia di imprese siciliane.

Per ottenere il contributo, infatti, bastava dimostrare: di essere una micro impresa o una PMI, di avere almeno un’unità operativa in Sicilia e di aver pagato, entro il 31 marzo 2024, le rate scadute nel corso del 2023. Il finanziamento, invece, doveva avere un tasso d’interesse pari o superiore all’1%.

La graduatoria è stata stilata in base a un sistema di punteggio preciso, che teneva conto di diversi fattori. Il 45% del punteggio è stato calcolato in base tasso di interesse nominale applicato all’ultima rata scaduta. Il 25% del punteggio, invece, è stato calcolato sull’ammontare degli interessi oggetto della richiesta. Infine, il 30% sulla presenza o meno di una sede legale in Sicilia.

Daria Costanzo





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link