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Approvato il decreto bollette: ecco cosa prevede


Il decreto Bollette è diventato legge. Con 99 voti favorevoli, 62 contrari e un astenuto, il Senato ha approvato in via definitiva la conversione del provvedimento già licenziato dalla Camera lo scorso 16 aprile. Il governo, rappresentato in Aula dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, ha posto la fiducia sull’intero testo, che prevede misure per contenere l’impatto del caro energia su famiglie e imprese. Vediamo nel dettaglio cosa prevede.

Cosa prevede il decreto approvato oggi 

Il provvedimento stanzia circa 3 miliardi di euro, con un pacchetto di misure che punta ad alleggerire il peso delle bollette nel 2025. Tra le misure sostanziali ci sono un bonus energia da 200 euro per le famiglie con Isee fino a 25.000 euro, esteso fino a 500 euro per i beneficiari del bonus sociale già attivo. Secondo le stime, 8 milioni di famiglie ne beneficeranno, per un totale di circa 1,6 miliardi. Per le famiglie più numerose e fragili, la somma dei bonus potrà arrivare fino a 440 euro sulla bolletta elettrica, con ulteriori risparmi possibili grazie al bonus gas.

Sono previsti inoltre contributi per 600 milioni di euro a favore delle imprese energivore e altri 600 milioni destinati al Fondo per la transizione energetica industriale, finanziati con i proventi dell’Emission Trading System (Il sistema europeo per le emissioni di Co2).

Previsto inoltre l’azzeramento degli oneri di sistema per sei mesi per le Pmi con potenza pari o superiore a 16,5 kW, per un valore di 800 milioni e un nuovo bonus elettrodomestici fino a 200 euro, con sconto diretto in fattura e senza click day, valido per dispositivi prodotti in UE e acquistati in sostituzione di un vecchio apparecchio. 

Nel decreto è prevista anche maggiore protezione per i clienti vulnerabili, che potranno continuare ad accedere al mercato tutelato anche dopo il termine del 31 marzo 2027, evitando il passaggio obbligato al mercato libero e contributi per impianti sportivi energivori, come le piscine, per cui sono stati stanziati 10 milioni di euro.

Le reazioni politiche 

Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha definito il decreto “un aiuto tangibile per famiglie e imprese nella difficile congiuntura dei prezzi energetici” e ha rivendicato il ruolo del governo nel garantire “diversificazione delle fonti e sostegno ai più esposti”.

Molto critica, invece, l’opposizione. Il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra, Tino Magni, ha bocciato il decreto definendolo “una presa in giro”, accusando il governo di rispondere al problema del caro energia “con il solito bonus tampone» e senza una visione strategica su rinnovabili ed efficienza. Anche il Movimento 5 Stelle, con la senatrice Di Girolamo, ha attaccato la misura, lamentando la scarsità del tempo dedicato al confronto parlamentare e la «totale inadeguatezza” delle risorse stanziate rispetto ai bisogni reali.

Dall’associazionismo, Assoutenti sottolinea “luci e ombre”. Il presidente Gabriele Melluso ha elogiato l’ampliamento dei bonus e le maggiori tutele per i vulnerabili, ma ha avvertito che il decreto “non risolve il nodo strutturale del caro energia” e invoca misure più incisive, come la riduzione permanente degli oneri di sistema e un’accelerazione sulle comunità energetiche rinnovabili. 



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