La Commissione europea ha dato il via libera a uno stanziamento di 910 milioni di euro per l’edizione 2024 del Fondo europeo per la difesa (Edf), introducendo una significativa novità: le industrie ucraine potranno, per la prima volta, essere associate ai progetti. L’annuncio, diffuso da Bruxelles nella giornata di mercoledì 30 aprile, dà attuazione alla tranche annuale dello strumento finanziario nato per potenziare le capacità difensive europee attraverso la collaborazione tra industrie e centri di ricerca dei paesi membri.
Fondo europeo per la difesa (Edf): l’architettura dei finanziamenti
Il Fondo europeo per la difesa è lo strumento principale dell’Ue per sostenere la cooperazione nella ricerca e sviluppo nel settore della difesa, istituito nel 2021 per ridurre la frammentazione degli investimenti militari tra gli Stati membri. I 910 milioni approvati il 30 aprile rappresentano la quota prevista per il 2024 all’interno del budget complessivo di 7,3 miliardi assegnato all’Edf per il settennio 2021-2027 nell’ambito del Quadro finanziario pluriennale dell’Ue. L’Edf, pur essendo nato prima dell’iniziativa ReArm Europe, costituisce oggi uno degli strumenti chiave per la sua realizzazione, come indicato nel Libro bianco per la difesa europea. Le risorse vengono allocate attraverso bandi annuali che riflettono le priorità concordate dagli stati membri nella politica di sicurezza e difesa comune.
La ripartizione dello stanziamento 2024 prevede 369 milioni destinati a 39 progetti di ricerca, mentre la quota maggiore, pari a 539 milioni, finanzierà 23 progetti di sviluppo delle capacità operative. L’Edf fornisce supporto all’intero ciclo di ricerca e sviluppo, concentrandosi su progetti che producono tecnologie e attrezzature difensive all’avanguardia e interoperabili. Il programma è strutturato attorno a 17 categorie tematiche che affrontano sfide emergenti come il supporto medico alla difesa, le minacce Cbrn (chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari), le biotecnologie e i fattori umani, con un approccio integrato al campo di battaglia moderno. L’approvazione di ieri rappresenta solo l’inizio di un iter più complesso. La Commissione dovrà ora preparare gli accordi di sovvenzione con i consorzi selezionati, con l’obiettivo di finalizzarli entro la fine dell’anno.
L’Ucraina e i progetti in campo
La vera novità dell’edizione 2024 è l’apertura alle industrie della difesa ucraine, che potranno essere associate ai progetti europei per la prima volta nella storia del programma. Questa decisione si basa sul lavoro preparatorio dell’ufficio per l’Innovazione della difesa dell’Ue a Kyiv, che ha creato una rete di collegamenti tra le imprese ucraine e quelle europee. Secondo il comunicato della Commissione, l’obiettivo è quello di rafforzare la cooperazione industriale nel settore della difesa e integrare ulteriormente l’Ucraina nella base industriale europea, in un momento cruciale per la sicurezza del continente.
Tra i progetti che vedranno la partecipazione ucraina spicca Small Uas, focalizzato sullo sviluppo di sistemi aerei senza pilota avanzati con componenti di intelligenza artificiale. L’Ucraina ha acquisito, durante il conflitto con la Russia, una notevole esperienza nell’utilizzo di droni, competenza che potrà ora essere condivisa e valorizzata nei progetti europei. Il commissario Ue per la Difesa e lo Spazio, Andrius Kubilius, ha sottolineato come “le proposte selezionate consentiranno alle forze armate europee di rispondere alle minacce emergenti e di proteggere i nostri cittadini, sia rafforzando la nostra difesa collettiva, sia supportando i nostri partner, come l’Ucraina, nei loro sforzi per difendersi dalle aggressioni straniere”.
L’edizione 2024 ha fatto registrare un interesse notevole da parte dell’industria europea. Sono state presentate 297 proposte, con il coinvolgimento di 625 entità legali da 26 stati membri dell’Ue e dalla Norvegia. Le piccole e medie imprese (pmi) giocano un ruolo significativo, visto che rappresentano il 38% delle realtà partecipanti e riceveranno il 27% dei finanziamenti totali. Inoltre, per la prima volta, l’Edf ha stabilito collegamenti con la Piattaforma tecnologica strategica per l’Europa (Step), l’iniziativa della Commissione per lo sviluppo di tecnologie critiche. I progetti che hanno soddisfatto gli standard qualitativi hanno ottenuto un sigillo Step, facilitando l’accesso a ulteriori canali di finanziamento pubblici e privati.
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