Davvero i dati citati da Giorgia Meloni il primo maggio ci dicono che la situazione nel lavoro sta migliorando? Secondo Marco Travaglio non è così: l’84% dei nuovi occupati è over 50 e dipende dai limiti pensionistici; in Italia si registra un “boom di inattivi”, un “calo delle ore lavorate” e un “boom della cassa integrazione”. Inoltre, i salari restano inferiori rispetto al 2021 e il tasso di occupazione è il più basso d’Europa. Ecco come il direttore del Fatto Quotidiano ha smontato il report della premier. E sabato 3 maggio ad Accordi & Disaccordi sul Nove….
La premier Giorgia Meloni ha mandato un messaggio agli italiani in occasione del primo maggio, la Festa dei Lavoratori. “Abbiamo raggiunto il record di numero di occupati, il tasso di occupazione femminile non è mai stato così alto, la disoccupazione è ai minimi da 18 anni a questa parte. Aumentano i contratti a tempo indeterminato, diminuisce il precariato. E crescono i salari reali in controtendenza rispetto a quello che accadeva nel passato”: questi i risultati che il Governo si è intestato. Si è parlato anche di prevenzione: “650 milioni di euro (reperiti insieme all’Inail, ndr) per mettere in campo nuove misure concrete, che insieme ai 600 milioni già disponibili dei bandi Inail destinati a cofinanziare gli investimenti delle imprese in questi ambiti, portano a oltre 1 miliardo e 200 milioni le risorse disponibili per migliorare la sicurezza sui posti di lavoro”. Ma i dati cosa ci dicono davvero? Marco Travaglio a Otto e mezzo ha “replicato” alla premier: “Giorgia Meloni dice che con il suo governo i salari reali crescono e che sono stati creati più di un milione di posti di lavoro? Il verbo ‘creare’ forse è un po’ eccessivo. In realtà, i nuovi occupati per l’84% sono over 50, quindi non sono stati creati, ma dipendono dai limiti che sono stati imposti all’età pensionabile”. Questa una prima conclusione.
“Abbiamo un boom di inattivi, che è un record nella Ue, un calo delle ore lavorate, un boom della cassa integrazione. E i salari purtroppo sono ancora dell’8% inferiori rispetto all’inizio del 2021, quando partì l’impennata dell’inflazione. Il tasso italiano di occupazione è il più basso d’Europa”, prosegue ancora il direttore del Fatto Quotidiano nello studio di Lilli Gruber, “Abbiamo un record di povertà assoluta, il record negativo di occupazione femminile, il record di lavoratori dipendenti sotto la soglia di povertà, cioè non aumenta l’occupazione ma aumenta lo sfruttamento”. E sempre sul tema della sicurezza: “Abbiamo un aumento dei morti sul lavoro, una produzione industriale che è piantata da 25 mesi consecutivi, 100 miliardi di evasione fiscale all’anno, il Pil che è a zero virgola, investimenti quasi nulli. Meno male che c’è il Pnrr, che però con i ritardi stiamo perdendo. E, in più, abbiamo 5-6 milioni di lavoratori sotto i 12mila euro l’anno, 1 milione e 200mila lavoratori sotto i 9 euro lordi all’ora e 6,2 milioni di lavoratori senza il rinnovo di contratto”. Marco Travaglio (che sabato 3 maggio sarà ospite di Luca Sommi ad Accordi & Disaccordi sul Nove) chiarisce che “Non tutto ciò dipende dalla Meloni”, ma che, “dato che è lei il presidente del Consiglio, è un esercizio molto temerario quello di dare sempre l’impressione di ignorare questa parte d’Italia che non viene mai conteggiata”. Questo perché “quella parte d’Italia esiste”. E prima o poi quell’Italia dovrà esprimere la propria preferenza alle urne: “Devono soltanto sperare che non vada a votare, perché, se va a votare e si incaz*a, potrebbe cambiare le cose”.
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