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Il vivaismo e l’ambiente: “Investimento sul futuro”


Il vivaismo alle prese con lo sviluppo sostenibile. Se ne è parlato ieri alla Torretta di Spazzavento nel corso di un incontro organizzato dal Movimento 5 Stelle, al quale hanno partecipato due parlamentari pentastellati, Andrea Quartini e Alessandro Caramiello, quest’ultimo collegato da remoto, Antonio Sessa e Lorenzo Cristofani di Legambiente Pistoia, il professor Salvatore Di Napoli esperto di agricoltura biologica, Gilberto Stanghini dell’Associazione Vivaisti Italiani, Emanuele Begliomini della Giorgio Tesi Group, Andrea Massaini della Vannucci Piante e Francesco Mati di Mati Piante 1909. Al centro della discussione temi come la qualità del suolo e delle acque, l’impatto ambientale, le azioni virtuose prese da parte del mondo del vivaismo e di quelle ancora da prendere, ma anche la richiesta, da parte dei vivaisti, di interventi legislativi a beneficio del settore. “È doveroso fare una riflessione comune su questi temi – ha affermato l’onorevole Quartini -, in un’area come Pistoia, dove il florovivaismo è sicuramente una delle attività più significative, che dà più lavoro ed è ancora un’industria nel suo insieme molto produttiva. Vanno considerati anche gli aspetti che riguardano la sicurezza ambientale e la sicurezza del lavoro e bisogna intervenire per rendere il lavoro più sicuro e l’ambiente più sano”. “Questo tipo di attività – ha dichiarato Sessa – ha un impatto piuttosto rilevante nella nostra provincia, in particolare sulle acque. C’è bisogno di fare innovazione e formazione, ma per fare questo servono soldi”. Si guarda anche all’agricoltura biologica.

“Il biologico – ha spiegato il professor Di Napoli – è un sistema di coltivazione, che prevede un cambiamento forte e radicale, rispetto a quello ordinario. Con il biologico, ad esempio, i diserbanti possono essere sostituiti con mezzi fisici, meccanici, agronomici. Però per poter essere realizzato occorre che l’azienda individui le giuste tecniche”. “Le aziende – ha precisato Massaini – si impegnano già verso produzioni sostenibili, tant’è che oggi ci sono tantissimi ettari nei quali si mettono in atto una serie di attenzioni, anche patrocinate dalla Regione Toscana, che riguardano il risparmio degli agrofarmaci e il risparmio idrico. Il percorso è lungo, ma è iniziato da diversi anni”. “Le aziende investono tante risorse nell’innovazione – ha sottolineato Begliomini -, ma c’è bisogno anche di una maggiore promozione in tal senso da parte delle istituzioni”. “Dalla politica – ha affermato Mati – ci aspettiamo maggiori attenzioni, soprattutto per quanto riguarda il verde pubblico e la sua gestione: lo Stato su questo è troppo lento, rispetto alle imprese”.

Patrizio Ceccarelli



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