Strade disastrate, il “regalo” del Governo: tagliati i fondi alle Province


GROSSETO. La coperta è cortissima, la tiri da una parte e ti scopri dall’altra. Così l’utopico sogno del ponte di Messina spinge il governo a raschiare il barile per trovare i fondi. E il taglio più importante arriva ai fondi per la manutenzione delle strade provinciali. Solo in Maremma sono 163, per oltre 1800 km e il taglio previsto da oggi al 2029 è di quasi 7 milioni di euro.

Sono 7000 km in tutta la Toscana.

In sostanza: intanto spaccate le macchine e rischiate incidenti in tutta Italia, ma fra qualche decennio si andrà in Sicilia senza traghetto.

Una scelta che porta alla protesta dell’Upi, l’Unione delle province italiane, ma anche di Ance, l’associazione dei costruttori che esprimono congiuntamente profonda preoccupazione per la drastica riduzione delle risorse destinate alla manutenzione straordinaria della rete viaria provinciale.

La Toscana, già messa a dura prova dai tagli di parte corrente e dai recenti eventi meteorologici estremi, è tra le regioni più colpite: tra il 2025 e il 2029 per le strade provinciali ci saranno minori fondi per 58 milioni di euro, pari al 48% delle risorse previste. Ma ciò che più preoccupa nell’immediato è la situazione dei tagli per il biennio 2025–2026, dove la riduzione raggiunge il 70%, con quasi 34 milioni di euro sottratti su un totale previsto di 48,5 milioni.

Gianni Lorenzetti, presidente di Upi Toscana, dichiara:

«Quando abbiamo visto la norma approvata dal parlamento non ci credevamo, non è concepibile che il governo, a parole tanto attento ai territori e alle imprese, abbia deciso di tagliare quasi 60 milioni di euro nella sola Toscana per le strade che collegano città, centri minori, aree interne e aree montane, peraltro in molte realtà già in condizioni difficili viste le ultime emergenze meteo e i bilanci degli enti».

«Quella del governo è una scelta pericolosa per i cittadini toscani e una decisione grave e scellerata per le stesse imprese che già hanno fatto i lavori o li stanno facendo e che rischiano di non veder arrivare puntualmente i flussi di risorse che sono dovuti. Tutto ciò è per noi inaccettabile e ci opporremo in ogni sede istituzionale, considerato anche il blocco della programmazione degli interventi che prevedevamo nei prossimi anni».

Limatola: «Salta la programmazione degli interventi»

Una situazione su cui da mesi l’Unione delle Province Italiane chiede  inascoltata risposte al ministero di Salvini e che nei giorni scorsi è stata al centro dell’assemblea nazionale dei presidenti di Provincia, riuniti a Roma per definire la piattaforma politica e programmatica dell’associazione,

All’incontro ha partecipato anche il presidente della Provincia di Grosseto, Francesco Limatola.

«La riduzione si attesta al 50% su tutti i fondi fino al 2029 – spiega il presidente della Provincia di Grosseto, Francesco Limatola – e a quasi la stessa percentuale per le risorse che erano state assegnate alle Province dal 2030 al 2036. Nel caso specifico per la Provincia di Grosseto il taglio ammonta a circa 3,15 milioni di euro sulla manutenzione straordinaria delle strade. Una cifra importante considerando che gestiamo una rete viaria di oltre 1800 chilometri. Le riduzioni inizieranno già da quest’anno, con 200mila euro in meno, ma il taglio drastico di 2,75 milioni di euro arriverà nel 2029».

Francesco Limatola, presidente della Provincia di Grosseto

Rischia di saltare l’intero piano di manutenzioni.

«L’assurdità – prosegue Limatola – è che questa scelta scellerata è stata adottata per reperire risorse da destinare alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. Un’opera che, così com’è concepita, rischia di penalizzare gravemente 107 Province italiane, a cui nel prossimo quinquennio verranno sottratti un miliardo e mezzo di euro, prelevati direttamente dal fondo ministeriale destinato alle manutenzioni straordinarie della viabilità».

«L’assemblea dei presidenti delle Province italiane – conclude Francesco Limatola – ha dato mandato al Presidente Gandolfi di sollecitare il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Salvini, affinché apra subito un tavolo di crisi e si proceda a ritrovare nell’immediato i 385 milioni di fondi sottratti alle Province italiane per il 2025 e 2026».

Massai: «A rischio la sicurezza e la mobilità dei cittadini»

Rossano Massai, presidente di Ance Toscana, commenta:

«Quella provinciale è la principale rete stradale utilizzata dai cittadini e dalle imprese, fondamentale per lo stesso sviluppo socio-economico dei territori, soprattutto in una terra come quella toscana composta da aree interne, collinari e montane. La scelta fatta mette a rischio la sicurezza e la stessa mobilità delle persone, considerato l’impatto devastante che in certe province gli eventi estremi meteorologici degli ultimi tempi hanno causato».

«Questo taglio rischia di bloccare interventi strategici programmati e per quali è stata fatta la progettazione, quindi pronti da cantierare, ma soprattutto interrompe bruscamente le opere avviate in questi primi 5 mesi del 2025, che risultano scoperte finanziariamente, con grandi preoccupazioni per la tenuta economica e finanziaria delle imprese e delle province. La scelta ci preoccupa anche sul fronte occupazionale, vista la contrazione del mercato dovuta alla progressiva chiusura delle misure straordinarie del Pnrr e dei bonus in edilizia».

Rossano Massai, presidente Ance Toscana
Rossano Massai, presidente Ance Toscana

Upi Toscana e Ance Toscana chiedono con forza il ripristino urgente e prioritario delle risorse già assegnate per il biennio 2025–2026, pari a 385 milioni di euro a livello nazionale, in modo da scongiurare gli effetti negativi sui cittadini, sulle imprese e sull’occupazione.

«Occorre poi un approccio diverso e responsabile per il futuro che garantisca stabilità, certezza e programmazione, senza il quale il nostro paese continuerà a operare per emergenze e improvvisazioni a scapito dell’efficienza, della crescita territoriale e dei servizi ai cittadini».

Tutti i tagli in Toscana

I tagli, a carattere lineare, colpiscono tutte le Province toscane e la citta Metropolitana di Firenze:

  • Provincia di Arezzo: -3,2 milioni nel biennio 2025-2026 e -5,5 milioni con il taglio del 2029;
  • C.M. di Firenze: -6,7 milioni nel biennio 2025-2026 e -11,6 milioni con il taglio del 2029;
  • Provincia di Grosseto: -3,9 milioni nel biennio 2025-2026 e -6,7 milioni con il taglio del 2029;
  • Provincia di Livorno: -2,2 milioni nel biennio 2025-2026 e -3,8 milioni con il taglio del 2029;
  • Provincia di Lucca: -3,8 milioni nel biennio 2025-2026 e -6,6 milioni con il taglio del 2029;
  • Provincia di Massa-Carrara: -2 milioni nel biennio 2025-2026 e -3,4 milioni con il taglio del 2029;
  • Provincia di Pisa: -3,9 milioni nel biennio 2025-2026 e -6,8 milioni con il taglio del 2029;
  • Provincia di Pistoia: -2,7 milioni nel biennio 2025-2026 e -4,6 milioni con il taglio del 2029;
  • Provincia di Prato: -1,4 milioni nel biennio 2025-2026 e -2,4 milioni con il taglio del 2029;
  • Provincia di Siena: -3,7 milioni nel biennio 2025-2026 e -6,4 milioni con il taglio del 2029.

 




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