Finanziamenti UE alle ONG attive in Israele: scoppia la polemica al Parlamento europeo.


Ammontano a quasi 12 milioni di euro i fondi europei erogati tra il 2021 e l’aprile 2025 a ONG operanti in Israele, secondo un’interrogazione scritta presentata da undici eurodeputati del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), tra cui Nicolas Bay, Nicola Procaccini e Charlie Weimers.

I firmatari dell’interrogazione, nell’occasione, hanno sollevato gravi preoccupazioni sull’utilizzo di questi finanziamenti, accusando alcune di queste organizzazioni di promuovere una narrativa ostile nei confronti dello Stato di Israele, arrivando persino a parlare di crimini contro l’umanità e a mettere in discussione la legittimità stessa del Paese. Secondo quanto riportato, alcune ONG sovvenzionate avrebbero inoltre fomentato pressioni politiche internazionali per il riconoscimento di uno Stato palestinese, intentato azioni legali contro l’esercito israeliano e incitato alla disobbedienza contro un governo democraticamente eletto.

Da qui la richiesta alla Commissione di procedere verso la “verifica della condotta delle ONG” così da escludere ogni sospetto di antisemitismo e violenza e di effettuare un audit completo sui fondi stanziati per enti attivi in Israele, per evitare che risorse europee supportino cause contrarie ai valori fondamentali dell’Unione.

La questione si inserisce in un contesto già fortemente polarizzato, con le istituzioni europee da tempo impegnate nel finanziamento di progetti legati ai diritti umani e alla cooperazione internazionale anche in aree di conflitto. Tuttavia, la crescente attenzione politica verso la destinazione e la trasparenza dei fondi UE ha riacceso il dibattito sul confine tra cooperazione internazionale e ingerenza politica.

foto jorono da Pixabay.com



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