La nuova legge europea sullo spazio “deve garantire condizioni di parità per tutti gli operatori del mercato senza imporre oneri eccessivi alle piccole e medie imprese e alle start-up attraverso normative sproporzionate e, soprattutto, deve incoraggiare lo sviluppo di partenariati strategici con Paesi terzi alleati”.
Lo ha chiesto l’eurodeputata di Fratelli d’Italia Elena Donazzan, aprendo i lavori della conferenza ‘Programmi Ue per lo spazio e la difesa: meccanismi di finanziamento e opportunità per le Pmi’, promossa dall’intergruppo Sky and Space del Parlamento europeo, di cui è vicepresidente. Secondo la parlamentare “ogni misura deve rispettare il principio di proporzionalità, tenendo conto delle reali capacità tecnologiche degli Stati membri e riducendo al minimo gli ostacoli industriali, in particolare quelli legati a requisiti vincolanti”.
Indipendenza tecnologica
“Oggi avere indipendenza tecnologica e il dominio dello spazio è diventata una necessità, visti i mutevoli equilibri geopolitici” ma “per colmare il gap con altri Paesi extra Ue servono investimenti europei, servono strumenti più rapidi, accessibili e adatti a tutto il settore spaziale, per trasformare davvero la ricerca in capacità produttiva e contribuire alla sovranità tecnologica europea”, ha sostenuto durante l’evento David Avino, Ceo di Argotec, azienda leader nella progettazione, produzione e gestione in orbita di microsatelliti per missioni scientifiche e istituzionali.
Avino ha proposto di mettere le competenze dell’azienda al servizio della difesa europea. “Le capacità sviluppate nelle missioni di deep space e bassa orbita terrestre, unite alla nostra rapidità produttiva, ci permettono di rispondere in modo tempestivo e affidabile alle esigenze emergenti del settore”, ha sostenuto, citando il contributo di Argotec al programma nazionale Iride per l’osservazione della Terra, promosso dal Governo italiano.
Finanziamenti europei
Il Ceo ha chiesto però di migliorare l’efficacia e l’accessibilità dei meccanismi europei di finanziamento. “Iniziative come l’Edf”, l’European Defence Fund, “stanno già contribuendo a rafforzare il legame strategico tra spazio e difesa ma c’è ancora margine per rafforzare ulteriormente l’accesso ai fondi, rendendo le procedure più snelle, ampliando il numero di bandi dedicati al settore spaziale e adattando i criteri di partecipazione a una platea più ampia di attori, incluse le realtà più agili e innovative”, ha dichiarato.
“Per rendere il sistema ancora più competitivo ed efficace è importante continuare ad ampliare le call ai bandi, ridurre la burocrazia e accelerare i tempi di valutazione. In questo modo potremo valorizzare appieno l’ecosistema europeo dell’innovazione e costruire una filiera spaziale veloce, smart e all’altezza delle sfide globali”, ha concluso.
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