L’appello del sindacato, Giuseppe Atzori (Cisl): «Più servizi nei quartieri per combattere la desertificazione»


Sassari La linee guida per la revisione del testo unico del commercio, presentate dall’assessore Franco Cuccureddu prevedono diverse novità rispetto alla legge precedente, varata 19 anni fa, tra cui l’adeguamento alla direttiva Bolkestein, la coerenza al nuovo quadro della domanda e dell’offerta, la crescente domanda di servizi di prossimità, il contrasto alla ludopatia, la regolazione “commerciale” del e-commerce e l’istituzione dei distretti del commercio. Dopo il primo approccio, sono arrivate anche le proposte dei sindacati. La Cisl punta sulla tutela del lavoro, sulla qualità dell’offerta, sul sostegno al commercio di vicinato e sulla valorizzazione delle sinergie tra i settori produttivi. Uno schema sviluppato in un documento che la Cisl ha consegnato all’assessore Franco Cuccureddu. Il sindacato, rappresentato dal segretario di Cagliari Giuseppe Atzori, ha puntato sulla funzione economica, sociale e territoriale dei negozi di vicinato, “presidi di comunità che mantengono vive le reti sociali, garantiscono servizi nei quartieri e nei piccoli comuni, contrastano la desertificazione urbana e l’impoverimento del territorio”. Sul fronte della grande distribuzione, Atzori ha sottolineato la necessità di “introdurre una regolamentazione più stringente per la sua espansione, che negli ultimi anni ha contribuito a squilibri territoriali e alla crisi del commercio locale. Occorrono criteri di compatibilità territoriale e ambientale per i nuovi insediamenti, strumenti di valutazione dell’impatto economico e sociale e una pianificazione coerente con i piani urbanistici e le reali esigenze delle comunità».

Le proposte della Cisl riguardano, poi, il lavoro perché “il commercio ha bisogno di stabilità occupazionale, formazione continua, valorizzazione delle competenze e applicazione dei contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle organizzazioni rappresentative”, l’integrazione tra settori in modo che “si mettano in piedi circuiti di vendita diretta tra agricoltori, artigiani e commercianti, botteghe multifunzionali nei borghi e nei paesi interni, sinergie con il turismo nelle strategie di promozione territoriale, marchi regionali e piattaforme digitali per il Made in Sardegna”, ma anche la valorizzazione degli enti bilaterali; strumenti concreti di sostegno al lavoro e alle imprese. Altri punti da inserire nella riforma, secondo la Cisl, sono il sostegno fiscale al commercio di vicinato, il supporto alle imprese sarde per l’utilizzo del commercio elettronico, un approccio strutturato e tempestivo per la gestione delle crisi.

«La Cisl sarda – ha concluso Atzori – è pronta a collaborare con la Regione e con tutti gli attori coinvolti per costruire una riforma che rafforzi il commercio come motore di sviluppo, presidio sociale, generatore di lavoro di qualità e promotore dell’identità economica e culturale dell’isola».



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