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La moda fa pressing sul governo per il nodo sul credito d’imposta


Di

Ansa

Pubblicato il



15 aprile 2025

Le federazioni del sistema moda – composto dalle aziende del comparto calzaturiero, pelletteria, pellicceria e concia rappresentate da Confindustria accessori moda e dalle imprese del settore tessile, aderenti a Confindustria moda, insieme ad artigiani e Pmi aderenti a Cna e Confartigianato Imprese, rivolgono “un nuovo, accorato appello al Governo affinché la questione relativa al credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo del periodo 2015-2019 trovi finalmente una prima e concreta soluzione”.

Un momento della fashion week

In una nota le federazioni chiedono che il governo esprima parere favorevole rispetto agli emendamenti presentati da tutti i gruppi parlamentari al dl P.a – ora all’esame delle commissioni Affari Costituzionali e Lavoro della Camera – continuando a sostenere il settore moda.

“Il credito d’imposta è stato uno strumento fondamentale che ha permesso alle imprese di investire in nuovi campionari e collezioni, mantenendo così la propria competitività sui mercati. È stato particolarmente utile per affrontare le numerose emergenze che si sono succedute negli ultimi anni: dalla pandemia di Covid-19 ai fenomeni inflattivi, fino alle contrazioni di mercato causate dalla guerra tra Russia e Ucraina e, più recentemente, al rallentamento generale del settore”, spiegano le associazioni di settore evidenziando però che “nonostante la soluzione del ‘saldo e stralcio’ per le aziende del settore che hanno usufruito del credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo nel periodo 2015-2019 sia stata più volte annunciata, ad oggi non ha avuto alcun concreto riscontro. E non sembra aver prodotto risultati significativi nemmeno la procedura di riversamento spontaneo dei crediti d’imposta, senza sanzioni né interessi, prorogata al 3 giugno 2025”.

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