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Bonus Donne: quali possibilità e requisiti


Nel tentativo di affrontare il divario di genere nel mercato del lavoro, il governo italiano ha introdotto un nuovo strumento che mira a promuovere l’occupazione femminile attraverso un incentivo economico mirato. Questo piano, inserito nel decreto Coesione, prevede sgravi contributivi significativi per le aziende che assumono donne disoccupate da almeno 24 mesi, ridotti a 6 mesi per le residenti nel Mezzogiorno. Con un fondo complessivo di 107 milioni di euro, il bonus donne rappresenta una misura per stimolare l’inclusione lavorativa e sostenere la competitività delle imprese.

Il contributo mensile può arrivare fino a 650 euro nelle regioni meridionali, mentre per le aree del Centro-Nord è fissato a 500 euro. Questa agevolazione, valida per un periodo di due anni, si rivolge esclusivamente a contratti di lavoro stabili, escludendo categorie come colf, badanti e contratti di apprendistato. Per accedere al beneficio, le aziende devono dimostrare un incremento occupazionale netto rispetto alla media dei dipendenti nei sei mesi precedenti e non devono aver effettuato licenziamenti nello stesso periodo.

Un elemento di particolare interesse è la possibilità di cumulo con altri incentivi, come la maxi deduzione del 120% prevista dal decreto Superbonus. Questa compatibilità amplia le opportunità per le imprese, rendendo il bonus donne ancora più attraente per chi desidera investire in un incremento sostenibile dell’occupazione.

Come accedere al Bonus Donne e chi può farlo

La procedura per accedere al Bonus Donne 2025 è semplice ma richiede tempestività: le domande devono essere presentate all’INPS e verranno processate in ordine cronologico. Data la disponibilità economica limitata, la rapidità nell’invio delle richieste sarà determinante per le aziende interessate. Inoltre, il calcolo dell’incremento occupazionale terrà conto anche dei contratti part-time, valorizzati proporzionalmente all’orario di lavoro.

La strategia del governo pone un accento particolare sulle regioni del Sud Italia, dove le condizioni di accesso sono più favorevoli e il contributo economico è maggiore. Questa scelta riflette l’obiettivo di ridurre non solo il divario di genere, ma anche quello territoriale, promuovendo lo sviluppo economico nelle aree più svantaggiate del Paese.

L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di politiche per il rilancio dell’occupazione, che include misure come gli incentivi alle assunzioni per i giovani under 35. Con questo pacchetto di interventi, il governo spera di incidere strutturalmente sul mercato del lavoro, creando opportunità per le categorie più svantaggiate e favorendo una maggiore equità sociale.

Le aziende che scelgono di aderire a questa iniziativa non solo contribuiscono al miglioramento delle condizioni occupazionali, ma beneficiano anche di vantaggi economici significativi. La sfida ora è quella di garantire una comunicazione efficace e una gestione trasparente delle risorse, affinché il bonus donne possa esprimere appieno il suo potenziale trasformativo.



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