La Regione Marche rafforza il proprio impegno nella lotta alla precarietà e nella promozione del lavoro stabile.
Su proposta dell’assessore al Lavoro Stefano Aguzzi, la Giunta ha deliberato un ulteriore incremento delle risorse regionali destinate alla stabilizzazione dei lavoratori precari residenti sul territorio, portando a oltre 8,8 milioni di euro il totale dei fondi disponibili per le imprese che trasformano contratti a termine in contratti a tempo indeterminato.
«Queste misure – ha spiegato Aguzzi – rappresentano un contributo fondamentale per l’incremento dell’occupazione stabile e di qualità nelle Marche, con ricadute positive anche sulla competitività delle imprese e sulla coesione sociale del territorio».
L’iniziativa rientra nel quadro delle politiche del lavoro cofinanziate da fondi europei e nazionali, con l’obiettivo di consolidare l’occupazione e rendere il mercato del lavoro più inclusivo e sostenibile.
Il primo passo era stato l’Avviso pubblico per la concessione di incentivi alle imprese marchigiane, previsto dal Fondo di rotazione dell’Accordo di coesione 2021–2027, sottoscritto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Con una dotazione iniziale di 2,6 milioni di euro, l’Avviso ha riscosso grande successo: 1.278 domande per 1.719 progetti di stabilizzazione presentati.
A fronte di questa alta partecipazione, la Regione ha già integrato le risorse con un primo incremento di 4 milioni di euro ad aprile, che ha permesso di finanziare 390 progetti, ma non ha coperto la totalità delle richieste.
Ora arriva una nuova iniezione di fondi: 2.272.821,39 euro aggiuntivi, che consentiranno di finanziare altri 540 progetti, ciascuno con un contributo di 19.500 euro per lavoratore stabilizzato.
«L’impegno della nostra amministrazione – ha concluso Aguzzi – è quello di monitorare attentamente i risultati degli interventi, assicurandoci che le aziende rispettino il vincolo di mantenimento in organico per almeno 18 mesi, e di individuare ulteriori risorse per soddisfare nuove richieste, scorrendo le graduatorie già approvate».
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