Customise Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorised as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

“Stufi di pagare di più l’energia, il Governo dia le risposte che attendiamo”


Brescia, 12 giugno 2025 – Paolo Streparava è il nuovo presidente di Confindustria Brescia per il quadriennio 2025-2029, eletto nel corso della sessione privata dell’assemblea dell’associazione. Streparava, amministratore delegato dell’omonimo gruppo, è stato designato dal consiglio generale lo scorso 7 aprile e sostituisce Franco Gussalli Beretta. Insieme al nuovo presidente è stata eletta anche la squadra di presidenza, composta da otto vice presidenti: Mario Bonomi (delega a innovazione e sviluppo digitale), Marco Capitanio (sviluppo associativo, zone e settori), Maria Chiara Franceschetti (internazionalizzazione ed ecosistema imprese), Giovanni Marinoni Martin (sicurezza, transizione ed Europa), Matteo Meroni (Esg e legalità), Elisa Torchiani (education e cultura d’impresa), Anna Tripoli (credito finanza e fisco) e Fabrizio Vicari (relazioni industriali e organizzazione).  

Le imprese italiane pagano un doppio svantaggio competitivo: i costi dell’energia e il costo del lavoro, entrambi eccessivi

“Concretezza e strategia” 

“Ho accettato con entusiasmo e senso di responsabilità questo incarico”, afferma Paolo Streparava. “Oggi – aggiunge – fare impresa rappresenta una sfida di portata straordinaria che continuiamo ad affrontare, senza esitazioni. Con me ci sarà una squadra composta da persone di valore, con sensibilità e competenze diverse, rappresentative del nostro territorio e delle sue eccellenze, capaci di portare visione e concretezza su ambiti strategici”.  

Approfondisci:

Indagine Assolombarda: Istruzione e lavoro tra i valori principali per i giovani italiani

Indagine Assolombarda: Istruzione e lavoro tra i valori principali per i giovani italiani

Riduzione del cuneo fiscale e costi dell’energia per le imprese sono i due cavalli di battaglia della neopresidenza Streparava. “Anche il governo italiano, dopo le dichiarazioni della nostra premier in assemblea pubblica di Confindustria, non ha più alibi: serve il disaccoppiamento e dobbiamo ottenerlo, bisogna accelerare sullo sviluppo degli small modular reactor”, sono state le parole, fra fermezza e invito al dialogo, di Streparava.  

Il nodo dismissioni 

“Lo ribadiamo – aggiunge – ancora una volta. Siamo stufi di continuare a pagare l’energia elettrica il 38% in più dei nostri colleghi tedeschi, il 73% in più degli spagnoli e l’88% in più dei francesi. È necessario affrontare anche il nodo del patrimonio immobiliare dello Stato composto da oltre 44 mila immobili, tra fabbricati e aree, per un valore complessivo di 62,8 miliardi di euro. Siamo certi che sia tutto incedibile? O parte potrebbe essere immesso nel mercato e il ricavato potrebbe andare in abbattimento del debito pubblico, per consentire politiche fiscali più favorevoli a cittadini e imprese?”. 

Il cuneo fiscale

Anche sul fronte della riduzione del costo del lavoro dalla Confindustria bresciana arriva un’esortazione al Governo a rompere gli indugi e una (amara) comparazione con i vantaggi di cui godono su questo fronte i competitor francesi o tedeschi. “Secondo i dati Ocse – dice Streparava – rispetto a Francia e Germania siamo i soli a non aver ridotto il cuneo fiscale del costo del lavoro dal 2000 ad oggi. La Germania lo ha diminuito di 4,9 punti percentuali; la Francia di 3,2. Può sembrare poco, ma è un segnale tangibile a favore anche del potere d’acquisto delle persone, stante anche la dinamica inflattiva degli ultimi anni”. 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link