Abi, crediti deteriorati in calo a 31 miliardi


Cala ad aprile l’ammontare dei crediti deteriorati in pancia alle banche e cala anche il costo dei mutui per le famiglie. L’ultimo bollettino Abi, l’associazione che delibera gli istituti di credito italiani, presieduta da Antonio Patuelli, segnala come l’insieme dei crediti in sofferenza e delle inadempienze probabilità, sia sceso a 31,1 miliardi dai 31,3 miliardi della fine dello scorso anno e ben sotto i 196,3 miliardi del 2015. Da allora le banche hanno intrapreso una pulizia dei bilanci e l’attuale quadro economico lascia comunque tranquillità nello stesso mese a calare è Nello stesso a stato anche il costo dei nuovi mutui. Il tasso di interesse per l’acquisto di una casa è sceso dal 3,27% di marzo al 3,19%. Per i prestiti alle imprese è invece al 3,64% (da 3,77%).

Con i tagli della Bce c’è stato quindi un nuovo calo, dopo rimbalzo del mese scorso. I tassi si sono riportati ai livelli di inizio 2023.

«Le tensioni sono in permesso, la dinamica dei finanziamenti è in lieve miglioramento, quindi almeno per quanto riguarda il contesto italiano non c’era un elemento di particolare rischio», commenta il vice direttore generale vicario dell’Abi, Gianfranco Torriero. «Quando si manifestano questi elementi di incertezza poi bisogna attivare tutta una serie di politiche, di cambiamenti che sono l’unico modo per governare le incertezze».

Il mese scorso l’ammontare dei prestiti a imprese e famiglie infine è rimasto sostanzialmente stabile rispetto ad un anno prima. Nel dettaglio si parla di un +0,3% su aprile quando i prestiti concessi alle famiglie erano cresciuti dell’1,3%, mentre quelli concessi alle aziende avevano registrato una flessione dello 0,8%.

Guardando alla raccolta, gli investimenti in titoli custoditi presso le banche sono cresciuti di 121,4 miliardi. I depositi, nelle loro varie forme, sono aumentati del 2,9%.

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