Pacchetto Omnibus, cosa sono le small-mid cap


Con il pacchetto Omnibus IV presentato il 21 maggio 2025, la Commissione Europea conferma il valore strategico della semplificazione normativa come leva per rafforzare la competitività del sistema imprenditoriale europeo.

Il pacchetto propone misure con l’obiettivo, da un lato, di ottenere una riduzione degli oneri amministrativi gravanti sulle imprese, dall’altro, di incentivare la transizione digitale, favorendo l’adozione di soluzioni tecnologiche negli adempimenti documentali. Al centro delle nuove disposizioni vi è la valorizzazione delle cosiddette “small-mid cap” (SMC).

Small-mid cap, che cosa sono

Le small-mid cap sono imprese a media capitalizzazione che, pur superando i parametri dimensionali delle PMI, non dispongono ancora delle risorse e dell’organizzazione proprie delle grandi imprese. Queste realtà, spesso attive in industrie strategiche come space economy, elettronica e il settore dell’energia, si trovano in una posizione intermedia che le rende particolarmente esposte all’impatto normativo, non potendo accedere alle agevolazioni previste per le PMI, ma nemmeno affrontare gli oneri, anche fiscali, con strutture proprie di enti più strutturati.

Chi rientra nelle small-mid cap

Per colmare questa lacuna e favorire la crescita di tali imprese – contrastando al contempo il cosiddetto “effetto soglia”, ovvero il disincentivo a crescere per non perdere i benefici riservati alle PMI – il nuovo pacchetto si propone di definire una nuova categoria di imprese: le SMC. Vi rientrerebbero le imprese con un numero di dipendenti compreso tra 250 e 750 e con un fatturato annuo non superiore a 150 milioni di Euro, oppure un totale di bilancio inferiore a 129 milioni di Euro.

Le misure europee per le small-mid cap

La proposta delle istituzioni europee è di destinare alle SMC misure di semplificazione calibrate secondo il principio di proporzionalità in diversi ed eterogenei ambiti legislativi, tra cui:

  • protezione dei dati: il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) verrebbe aggiornato per includere le SMC tra i soggetti destinatari di alcune semplificazioni. In particolare, verrebbero estese anche a tali soggetti alcune disposizioni che si applicano ora solo alle PMI quali, l’esenzione dall’obbligo di tenuta del registro dei trattamenti e la rappresentanza dei relativi interessi nell’elaborazione di codici di condotta e nelle procedure di certificazione;
  • difesa commerciale: si prevede un accesso delle SMC alle procedure contro dumping e sovvenzioni illecite grazie a sportelli informativi e supporto nella presentazione di reclami;
  • mercati finanziari: con l’adozione delle misure, le SMC potranno anch’esse usufruire del nuovo prospetto UE semplificato introdotto dal Listing Act, che faciliterà il loro accesso alla quotazione;
  • ambiente: sul fronte della sostenibilità, in materia di batterie, si estenderebbe alle SMC l’esonero dagli obblighi più gravosi di due diligence e tracciabilità delle materie prime, riducendo altresì la frequenza degli obblighi di reportistica. Inoltre, a fronte del rilevante impatto del nuovo Regolamento sui gas fluorurati, che impone ad importatori ed esportatori la registrazione al portale europeo FGAS, si vorrebbe limitare tale adempimento a soggetti coinvolti in operazioni rilevanti, escludendo imprese interessate solo in misura residuale dagli obblighi.

Digitalizzazione degli adempimenti normativi 

Altro elemento principale del Pacchetto Omnibus IV riguarda la digitalizzazione delle procedure e degli adempimenti a carico delle imprese richiesti in forme pressoché analoghe da tutti quei provvedimenti dell’Unione Europea, adottati principalmente nella forma della Direttiva, che costituiscono la “legislazione di armonizzazione dei prodotti”.

Si tratta di atti che stabiliscono norme armonizzate relative alla progettazione, fabbricazione, valutazione della conformità e immissione sul mercato dei prodotti, da cui derivano altresì obblighi di rintracciabilità e di conservazione documentale. In coerenza con la priorità strategica della transizione digitale, le misure proposte puntano a semplificare gli obblighi per gli operatori economici, riducendo la necessità di conservare documenti in formato cartaceo e favorendo lo scambio digitale di informazioni tra imprese, autorità pubbliche e organismi di vigilanza, secondo il principio del “once-only”.

Non si tratta di un cambiamento del tutto inedito: esempi già esistenti includono l’etichettatura ambientale degli imballaggi che può essere resa con strumenti digitali, il passaporto digitale del prodotto e le disposizioni previste dal Regolamento sulla sicurezza generale dei prodotti.

Pacchetto Omnibus, le proposte per small-mid cap

Tra le proposte più significative si collocano:

  • la digitalizzazione della dichiarazione di conformità UE, ossia di quel documento che attesta il rispetto dei requisiti essenziali di sicurezza stabiliti nella pertinente legislazione armonizzata: con tali misure, l’obbligo di conservazione verrebbe assolto anche mediante modalità elettroniche accessibili;
  • l’inserimento di un recapito digitale dell’operatore economico sui prodotti per facilitare le comunicazioni con altri attori del mercato;
  • la possibilità di fornire istruzioni d’uso dei prodotti in formato elettronico, ad eccezione delle informazioni sulla sicurezza, che dovrebbero comunque essere fornite in formato cartaceo a tutela del consumatore.  

Tali misure, se approvate, si applicherebbero a settori eterogenei, tra cui apparecchiature elettriche, apparecchi destinati a essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva, ascensori e imbarcazioni da diporto. L’impatto atteso è duplice: da un lato, una sostanziale riduzione dei costi amministrativi per le imprese; dall’altro, un’accelerazione nell’integrazione digitale e nell’innovazione dei processi produttivi con un indubbio vantaggio anche in termini di sostenibilità ambientale.

Semplificazione normativa e digitalizzazione: un nuovo paradigma

Il Pacchetto Omnibus IV si inserisce quindi in un più ampio processo di razionalizzazione delle norme dell’Unione Europea, volto a coniugare certezza del diritto, semplificazione e competitività. In attesa dell’approvazione, alcune delle misure introdotte hanno un impatto immediatamente percepibile: si pensi, ad esempio, all’obbligo di conservare la dichiarazione di conformità per dieci anni dalla data di immissione dei prodotti sul mercato.

Un requisito che, grazie all’adozione di strumenti digitali, potrebbe essere gestito con maggiore efficienza, riducendo tempi e costi operativi. Parallelamente, l’introduzione della nuova categoria di imprese delle “small-mid cap” e l’estensione di agevolazioni già previste per le PMI costituiscono un intervento che sollecita l’attenzione verso le esigenze di un segmento imprenditoriale strategico.



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