Temporale con grandine e vento: pesanti danni nei campi della valle del Senio


Il violento temporale che ha investito il territorio nel pomeriggio del 16 giugno ha causato gravi danni nelle campagne, con frutteti e colture compromessi dalla grandine e dal vento. Coldiretti è già al lavoro per una prima valutazione della situazione.

Danni in collina e in pianura: frutteti e cereali colpiti

Il sistema temporalesco che nella giornata di ieri, domenica 16 giugno, ha attraversato da est a ovest la provincia, ha provocato danni ingenti nei campi e nelle aree rurali, dalla collina al mare.

Si segnalano grandinate diffuse, accompagnate da raffiche di vento molto forti, che hanno colpito in modo particolare le coltivazioni nella valle del Senio, in corrispondenza delle zone di alta collina tra Riolo Terme, Mazzolano e Toranello.

Anche aree a quote più basse non sono state risparmiate: le campagne di Castel Bolognese e le zone interne del faentino risultano danneggiate, con colture compromesse in modo significativo. A subire gli effetti del maltempo sono stati soprattutto frutteti, in piena fase di maturazione, e campi di cereali. In alcune zone sono stati segnalati anche alberi abbattuti dal vento, in particolare lungo la via Brisighellese e nel tratto tra Faenza e Russi.

Coldiretti avvia i rilievi per stimare le perdite

Coldiretti Ravenna, che ha già attivato i primi monitoraggi nelle aree colpite, sta contattando gli associati per raccogliere dati utili alla definizione precisa del territorio interessato e dei danni economici e produttivi subiti.

L’obiettivo è quello di procedere tempestivamente con la richiesta di applicazione delle misure di sostegno previste dalla normativa vigente, qualora ne ricorrano i presupposti.

L’agricoltura sempre più esposta alla crisi climatica

«Purtroppo – commenta Coldiretti Ravenna – l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma, con il rapido alternarsi di ondate di calore estive a metà giugno e fenomeni estremi come grandine e bufere di vento. L’agricoltura è il settore che più di ogni altro vive e paga ogni giorno le conseguenze di questi squilibri climatici, che hanno causato, solo in Italia, una perdita complessiva di oltre 14 miliardi di euro nell’ultimo decennio».



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