Customise Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorised as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

come gli istituti si muovono sul filo della legge


Primo Piano

di Michel Emi Maritato





Non è più la lupara né il cravattone. L’usura oggi veste giacca, cravatta, e si presenta con il logo di una banca.

Negli ultimi anni, infatti, si sta delineando un’evoluzione preoccupante del fenomeno dell’usura bancaria: tassi applicati al limite (o oltre) delle soglie di legge, clausole occulte nei contratti di mutuo, anatocismo camuffato, e una crescente difficoltà per cittadini e imprese nel distinguere tra legalità e abuso di potere finanziario. La legge 108/1996 stabilisce i limiti oltre i quali un tasso d’interesse è considerato usuraio.

Tuttavia, numerose sentenze degli ultimi anni (Corte di Cassazione e vari Tribunali italiani) hanno dimostrato come diversi istituti abbiano applicato interessi complessivi – tra tassi, spese, commissioni – superiori alle soglie consentite, spesso facendo leva sulla scarsa trasparenza contrattuale.

Mutui, prestiti personali e conti correnti affidati risultano le principali aree di rischio: i costi occulti, le commissioni di massimo scoperto e le polizze imposte come condizione per l’erogazione, vengono spesso sommati illegittimamente per aggirare le soglie usura. Secondo fonti interne a istituti di media grandezza, esiste un modello operativo silente ma diffuso: applicare tassi prossimi alla soglia di legge (il cosiddetto “tasso soglia” calcolato trimestralmente dalla Banca d’Italia), sfruttando la marginalità tecnica per aumentare la redditività su clienti deboli o indebitati.

In alcuni casi, banche diverse offrono lo stesso tipo di finanziamento con tassi e clausole fotocopia, suggerendo un coordinamento informale o una “prassi di sistema” che genera un effetto domino. Secondo fonti investigative, le pratiche più aggressive si registrano su territori ad alto rischio di insolvenza, come Sud Italia e aree industriali in crisi, dove le famiglie e le PMI sono più esposte.

Centinaia di sentenze danno ragione ai consumatori: interessi restituiti, contratti annullati, compensazioni parziali. Ma il percorso giudiziario è lungo, costoso e farraginoso.

Mentre il debitore affronta il pignoramento, la sua. Alcuni riescono a sospendere le esecuzioni, ma la maggior parte si arrende prima, per esaurimento finanziario.

La proposta di riforma dell’usura bancaria – che prevedeva l’introduzione di un calcolo più trasparente degli interessi e l’abolizione dell’anatocismo mascherato – è ferma in Parlamento da oltre due legislature.

Intanto, le vittime aumentano. Nel 2024, l’ultimo rapporto di Unimpresa ha stimato che oltre 1,2 milioni di famiglie italiane sono esposte a tassi al limite dell’usura, mentre quasi 200.000 imprese risultano “a rischio usura bancaria strutturale”, cioè in condizioni croniche di squilibrio tra tassi pagati e servizi ricevuti.

In un contesto economico fragile, dove la debolezza della domanda di credito e la forza delle banche non sono mai state tanto squilibrate, l’usura bancaria diventa il crimine perfetto: difficile da provare, impossibile da fermare senza una volontà politica forte e indipendente. E intanto, chi denuncia è spesso solo, mentre chi incassa agisce in tramite legge.


Torna alle notizie in home





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link