UniCredit, il Governo difende il Golden Power invocando sicurezza risparmio


Il Governo difende l’esercizio del Golden Power in relazione all’Offerta Pubblica di Scambio promossa da  Unicredit su Banco BPM, invocando la sicurezza del risparmio. In una lettera di chiarimenti all’Unione europea, il Ministero dell’Economia e delle Finanze spiega che il perno che legittima l’intervento dell’esecutivo italiano è la tutela della sicurezza pubblica, che è di competenza nazionale e che non ha alcuna interferenza con la disciplina sovranazionale prevista dal regolamento concentrazioni.

Da Governo sì con prescrizioni

Il governo ha di fatto approvato l’operazione, ma con prescrizioni. La lettera del MEF all’Ue, infatti, contiene risposte precise sui diversi aspetti: dall’italianità dei due soggetti coinvolti, al contesto russo che “impone”, pur senza danneggiare i pagamenti delle aziende italiane, di uscire con asset finanziari da un Paese ancora in guerra con l’Ucraina.

Nella sua risposta all’Ue, il MEF spiega che ritiene “legittime” e “fattibili” le prescrizioni dettate per il via libera all’operazione della Banca di Piazza Gae Aulenti sull’Istituto guidato da Giuseppe Castagna. E lo fa evidenziando proprio il ricorso al requisito della “sicurezza nazionale” che attiene ad ogni singolo Paese.

L’offerta pubblica di scambio di Unicredit su BPM – si sottolinea – sfocerebbe nell’unione di masse di risparmi e depositi per centinaia di miliardi di euro, che tirano in ballo il nodo della sicurezza economica dei risparmiatori italiani che vanno tutelati.

Per Orcel offerta sempre più a rischio

Il CEO di Unicredit, Andrea Orcel ha già avvertito che, senza la “definizione” delle richieste legate al Golden Power, “non procederemo” con l’offerta su Banco BPM. “Alla fine c’è un certo periodo di tempo dopo il quale dovremo chiudere la vicenda. E se non sarà chiarito il Golden Power chiuderemo la questione“.

Orcel tiene il punto. Senza la chiarezza richiesta sul Golden power l’OPS su Banco BPM non andrà avanti. “Abbiamo fatto tutto il possibile per dialogare” e “quando ho parlato di 20% di probabilità“, su Banco BPM “è un modo per dire che, a questo punto, le probabilità sono significativamente inferiori al 50%”, incalza ancora Orcel.

Per il Tesoro le condizioni poste, sono “legittime” e soprattutto “fattibili”. A partire dall’uscita dalla Russia, ma la banca non è dello stesso avviso. “Mi debbono spiegare esattamente che cosa vogliono sulla Russia perché non possiamo interrompere i pagamenti perché ci sono imprese in Germania, Italia e Francia che stanno ancora operando là e per loro ci dobbiamo essere”, rilancia Orcel.

Orcel ha più volte escluso un rilancio per Banco BPM, affermando “siamo al limite di quanto possiamo pagare” per garantire una soglia minima di  rendimento, altrimenti lìoperazione non crea valore. Il ceo ha ricordato che l’offerta assicurava  un premio del 15-20% rispetto al prezzo “undisturbed”, cioè prima del verificarsi di eventi che hanno movimentato le quotazioni, poi c’è stata l’operazione Anima  e altri fattori.  “Siamo al limite superiore del premio che eravamo disposti a pagare”, ha ribadito Orcel.





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